IL PIANO ROCKEFELLER PER IL CONTROLLO DELLA SOCIETÀ - Manlio Dinucci #Byoblu24

Edoardo Gagliardi - Buongiorno a tutti, ben trovati all'informazione con Byoblu 24. Oggi ci occupiamo di come i Paesi rispondono alla pandemia, alla crisi sanitaria in atto. Lo vogliamo fare focalizzandoci su gli Stati Uniti e con un ospite in collegamento, che molti di voi conosceranno già, Manlio Dinucci. Grazie Dinucci per essere con noi. Manlio Dinucci, giornalista, collaboratore del manifesto e geografo, ci aiuterà a capire in che modo gli Stati Uniti intendono realmente, ovviamente, non diciamo in maniera, come si dice, di facciata, ma come realmente stanno pensando di affrontare la crisi pandemica e soprattutto il post-virus diciamo così.

Manlio Dinucci - Beh, direi intanto che occorre avere presente che quando diciamo Stati Uniti, come per ogni altro Paese, ci si riferisce a una realtà che poi è complessa. Quindi non c'è una posizione univoca su come affrontare oggi la questione del coronavirus. Anzi, proprio la questione del virus è oggetto di forti scontri politici tra una parte dei potentati, che vogliono mantenere ancora l'economia chiusa. Hanno tutto da guadagnare per esempio la grande finanza e dall'altro chi invece vuole riaprire, perché si rende conto che quella che era partita con una guerra commerciale contro la Cina, e lo è tuttora, a questo punto rischia di penalizzare proprio l'economia statunitense. Quindi la questione è molto complessa.

Edoardo Gagliardi - Io direi di partire anche da quello che è il suo articolo, dove lei parla di un piano d'azione nazionale per il controllo del Covid-19. Perché dico questo? Perché da questo piano noi possiamo intuire molte delle politiche che negli Stati Uniti sono in atto, anche dal punto di vista geopolitico, non soltanto per quanto riguarda essenzialmente il contenimento del virus o il controllo, ma proprio a livello geopolitico.

Manlio Dinucci - Allora, il piano d'azione è stato presentato dalla Fondazione Rockefeller. Ora qui bisognerebbe aprire un capitolo per spiegare che cosa sia questa Fondazione, ma rimando al libro per esempio di Pietro Ratto, che voi avete recensito e ad altri vostri video. Quindi, chi vuole ed è utile, è bene che si documenti per capire che cos'è questa Fondazione Rockefeller. Cioè uno dei potentati non solo statunitensi ma e mondiali. Fatto sta che ora arriva la Fondazione Rockefeller e propone un piano che dal titolo appare un piano appunto per i test, anzi per il test, quindi il controllo del Covid-19 (National Covid-19 Testing Action Plan - Pragmatic steps to reopen our workplaces and our communities) in cui si indicano i passi pragmatici per riaprire luoghi di lavoro e di studio, eccetera. Quando poi si va però a leggere questo rapporto si vede che è tutt'altro che una serie indicazioni sanitarie: è un vero proprio progetto di riorganizzazione della società statunitense in senso verticistico e notevolmente militarizzato.

Edoardo Gagliardi - Scusi, scusi Dinucci, ma una volta questi progetti si chiamavano colpi di stato, adesso non si chiamano più così?

Manlio Dinucci - No, il colpo di stato io direi è ampiamente superato, nel senso classico. Il colpo di stato cileno per esempio, la CIA, i militari, la giunta militare, eccetera. Io direi che non sono da escludere, ma sono notevolmente oggi obsoleti. Io penso che vi siano modi molto più insidiosi oggi per raggiungere gli stessi scopi con altri mezzi. Ora, appunto, la Fondazione Rockefeller stabilisce, come dire, un tipo di società che dovrebbe da ora in poi guidare diciamo il cosiddetto controllo del Covid che poi, a ben vedere, va ben oltre. È un controllo stesso della popolazione statunitense. Allora, al vertice noi abbiamo il consiglio di controllo della pandemia che - cito - analogo al consiglio di produzione di guerra che gli Stati Uniti crearono durante la seconda guerra mondiale. Quindi, primo punto: siamo in una situazione analoga a quella della seconda guerra mondiale. Questo è il primo passo. Da chi dovrebbe essere composto questo consiglio? E qui c'è un elenco interessante, [si] ...parla appunto di leader degli affari, del mondo degli affari, cioè business, poi naturalmente rappresentanti del governo e altri del mondo accademico. Qui, direi, facciamo attenzione alla gerarchia nell'elenco. Anzitutto vengono i leader del business e cioè del della finanza e dell'economia al primo posto. In questo consiglio, consiglio di controllo, a cui vengono dati secondo il piano, poteri straordinari. I poteri straordinari qui si riferiscono a un'altra legge in vigore negli Stati Uniti, esattamente alla legge per la produzione della difesa che conferisce al presidente degli Stati Uniti la capacità di concentrare determinate produzioni, ordinare determinate trasformazioni dell'economia statunitense in rapporto alle esigenze, in questo caso, della difesa, che è il settore militare. In questo caso si propone di dare a questo chiamiamolo consiglio supremo quei poteri che sono esattamente del presidente. E cioè per fare cosa? Per iniziare una mastodontica campagna che dovrebbe portare a raggiungere una capacità di effettuare tre milioni intanto di test Covid-19, intanto nel breve arco di una settimana, poi nell'arco di sei mesi portare questa cifra a 30 milioni di test la settimana e poi entro un anno, almeno un anno, arrivare a niente meno che la capacità di realizzare 30 milioni i test al giorno. Quindi, praticamente, si prospetta poi che cosa? Specificano - guardate bene, sono molto precisi - che questi test ovviamente vanno pagati. A chi? Naturalmente a chi li fa, ma il grosso sarebbe in mano a lavoratori privati e naturalmente alle multinazionali farmaceutiche, Big Pharma eccetera. Quindi, in pratica, viene già quantificata una spesa, dicendo che il prezzo, come dire, di mercato per test dovrebbe essere di 100 dollari per test. È chiaro che per raggiungere le cifre di cui abbiamo di cui abbiamo detto, occorrono, si specifica, miliardi di dollari ogni mese. Miliardi di dollari ogni mese. Prima attribuzione che viene data a questo consiglio supremo. Poi viene messo nelle mani dello stesso consiglio ovviamente la creazione di una rete che dovrebbe provvedere a dare garanzie di credito, stipulare i contratti, eccetera. Cioè si viene a creare una sorta di economia del Covid. Settore nuovo, per esempio, nuovo, che però è lucrosissimo, enormi profitti. Voi potete immaginare. E questo è il primo punto. Poi ce n'è un altro che direi ancora più preoccupante, e cioè questo consiglio di controllo viene, secondo il piano, autorizzato a costituire un corpo speciale, definito corpo di risposta alla pandemia. Ora, attiro l'attenzione sul fatto che la parola "corpo" è esattamente quella che si usa per esempio per il corpo dei Marines. Quindi, in questo caso, è un termine di uso militare. Quindi, già questo dà l'idea che questo corpo di risposta alla pandemia avrebbe una sorta di inquadramento di tipo militare, e dovrebbe essere composto, il piano è molto chiaro, da un numero di, diciamo, attivisti e di, difficile definirli... Dovrebbe avere un personale composto tra 100 mila e 300 mila persone, tra 100 mila e 300 mila persone, e poi si quantifica - perché sono molto precisi - che il salario medio annuo lordo, [con] ...i benefit, ...dovrebbe essere di 40 mila dollari a testa per i 100 o i 300 mila. Quindi la spesa prevista già è fra i 4 e i 12 miliardi di dollari annui. Solo per il "corpo" di risposta alla pandemia. Quale sarebbe il ruolo principale del corpo di risposta alla pandemia? Non certo semplicemente quello di fare i test, che sarebbero poi competenza dei vari laboratori. No, sarebbe per controllare la popolazione. Cioè, in questo caso, la Fondazione Rockefeller ricorda che qua ci sono sistemi di tracciamento e identificazione digitale che vengono sviluppati e qui fa il nome, per esempio, della Apple, fa il nome di Google, fa il nome di Facebook, fa il nome delle App da mettere sui cellulari come quelle che stanno entrando in uso anche in Italia. Cioè, in poche parole, un esercito sotto un controllo verticistico, perché ha come compito il controllo, il controllo della popolazione, per stabilire naturalmente norme che dovrebbero servire alla sua spesa. E qui si passa alla fase... che conclude questo quadro, cioè: dove finirebbero questi dati raccolti? Finirebbero in una piattaforma digitale che sarebbe co-gestita dallo stato federale e da non meglio precisate società private. Si può immaginare facilmente quali sarebbero. E, per quanto possibile - attenti, cito [quanto scritto] - per quanto possibile, i dati personali relativi allo stato di salute, ma anche alle attività, ma anche agli spostamenti delle singole persone, verrebbero protetti per quanto possibile. Però si stabilisce fin da ora che tutti i dati dovrebbero convergere in questa piattaforma digitale e, in base a questi dati, che naturalmente solo loro controllerebbero, verrebbero stabilite le misure da prendere di volta in volta. Cioè, quando effettuare, non so, il lockdown di una determinata zona, quando riaprire quella zona, quando isolare un gruppo di persone, quando invece permettergli di poter ritornare al lavoro, allo studio, ecc. Questi sono poteri straordinari che però il piano della Fondazione Rockefeller non assolutamente illustra come misure appunto straordinarie in un caso di emergenza, ma come un assetto permamente che la società statunitense dovrebbe assumere. Questo, in poche parole, è il piano, che direi non interessa solo gli Stati Uniti, perché quando andrete a documentarvi - veramente molti di voi lo sono già - sulla Fondazione Rockefeller, vedete che le sue mani sono molto lunghe. Arrivano in molti Paesi. Un modello di questo tipo può diventare a sua volta modello per altri Paesi. Dunque siamo di fronte a qualcosa che è molto molto pericoloso. Naturalmente - e termino - è facile, eh sì, ma questa è un'interpretazione complottista. Sì sì d'accordo, ma perché allora, mi chiedo, nessuno dei grandi media ha finora parlato di questo piano? Anzi non lo ha illustrato. Ci sono stati alcuni che hanno riferito su questo piano, in toni generalmente allarmati, ma il grande pubblico, io penso, non sa nulla di tutto questo. Eppure questo incide eccome sulle nostre vite, e non solo.

Edoardo Gagliardi - Sì, senta, per ricapitolare, mi sembra molto interessante porre l'accento su questo, cioè, come ha detto lei all'inizio, una vera e propria economia del virus, perché noi abbiamo il governo, abbiamo le aziende e università, abbiamo le aziende tecnologiche, abbiamo tutte quelle aziende che poi lavoreranno con questi "corpi", no?, perché bisogna rifornirli, gestirli, eccetera. Quindi, sembra veramente che lì si stia organizzando una vera e propria economia basata su questo.

Manlio Dinucci - Esatto, sì, e quindi, capite bene, che di qua sì va naturalmente di nuovo sul terreno del complottismo. Ma io direi semplicemente sul terreno dell'intelligenza, di non essere così ingenui, di mettere in moto il cervello, di imparare dalle esperienze della nostra vita. Insomma, quando si crea un gruppo che guadagna da una certa attività è chiaro che questo gruppo ha tutto l'interesse a mantenere attiva, viva e produttiva la fonte del suo guadagno. In questo caso la fonte del guadagno è il virus.

Edoardo Gagliardi - L'hanno trovata, Sì.

Manlio Dinucci - Allora, quando ci verranno a dire che, naturalmente mi riferisco al piano Rockefeller, in questo caso, ma non è l'unico, concentriamoci qui... ma non è l'unico. Quando ci verranno a dire che "oddio i dati sono allarmanti, bisogna ritornare al lockdown, ma questi dati non saranno controllati da nessuna autorità indipendente. Noi dovremmo credere al consiglio di controllo, cioè il nuovo comitato di salute pubblica del XXI secolo, insomma. Dovremmo credere a loro e obbedire, perché poi naturalmente funziona. Cosa funziona? La pandemia della paura del virus, della paura, e quindi non c'è bisogno nemmeno di tante costrizioni. E poi sono molto abili, perché dicono per es. che per i sistemi di controllo è bene che alle grandi società, tipo la Apple, Google, diano degli incentivi, convincano ad adottare certi sistemi che permettano di controllare la nostra vita. Intanto si cerca di convincere e poi, se uno resiste, arriva la legge che ti impone che non puoi girare senza una precisa identificazione e, qualche tempo fa, vi ricordate in un'altra intervista, abbiamo parlato di sistemi inquietanti, ma reali, che sono in fase di realizzazione che prevedono perfino codici a barre da immettere nel corpo umano per facilitare il controllo. E tutto questo, vede, questa è la cosa, secondo me, gravissima, con la collaborazione di università prestigiose tipo Harvard, Yale, la Hopkins, cioè i cui nomi altisonanti non hanno, come poteva avvenire un tempo, per esempio anche negli anni 80, [dove] una buona parte del mondo scientifico accademico, diciamo, ci diceva altre verità. Oggi, le voci scientifiche che cercano di dire la verità vengono messe a tacere, questo è evidente, in vari modi, ma in modo sempre autoritario. Parlano solo le voci che dicono le cose utili. Quindi un'economia che si crea, l'economia del virus, è funzionale a profitti, attenzione, ma non solo in termini di denaro, ma direi in termini di potere reale, e quindi a scapito dei reali diritti democratici di tutti noi. Perché, attenzione, qui non si parla solo degli Stati Uniti.

Edoardo Gagliardi - Certo, certo, un'ultima domanda, in conclusione, Dinucci. Ma il fatto che si ponga così tanta attenzione anche a questi corpi militari, probabilmente ci spiega anche che non sarà così facile poi convincere tutta la popolazione a fare test, a seguire regole, quindi loro si aspettano probabilmente anche una reazione.

Manlio Dinucci - Sì. Io, innanzitutto, preciso: penso che siamo di fronte a un "corpo", questo che abbiamo detto, di risposta alla pandemia, perché, appunto, anche il termine stesso è di tipo militare. l'inquadramento sarebbe di tipo militare. Dunque la Fondazione Rockefeller indica che i primi terreni di reclutamento dovrebbero essere i peace corps e gli american corps, che sono, diciamo, organismi, organizzazioni, apparentemente no profit, finanziate dal governo, create a suo tempo con l'alto scopo di andare ad aiutare i paesi in via di sviluppo, i paesi più poveri, cioè associazioni benefiche. Ora, anche lì c'è dietro tutta una storia ben documentata di come questi peace corps ed altri siano serviti a operazioni tutt'altro che trasparenti, per penetrare in determinati paesi, in determinate situazioni. Poi l'altro, diciamo, bacino di reclutamento per questo corpo speciale dovrebbe essere la guardia nazionale. Attenzione. Quindi, la guardia nazionale è composta praticamente da militari, che non sono militari professionali, ma che sono praticamente in servizio permanente, ma hanno tutto l'addestramento e la preparazione militare, sono abituati a muoversi. La guardia nazionale è abituata a muoversi nel terreno militare. Quindi, lì si andrà a reclutare la parte, come dire, mancante di 100 mila o 300 mila. Poi è anche facile capire che ci possono essere altri, il cui interesse può essere di passare dalle forze armate, da qualche settore delle forze armate, a questo corpo, specie se troverà incentivi, carriera, eccetera. Quindi, si crea qualcosa che poi debba avere e avrà tutto l'interesse a giustificare la spesa di miliardi e miliardi di dollari. E quindi come si può giustificare? Che il nemico deve essere lì, presente, cioè il nemico è il virus. Allora, se non c'è, ci deve essere, se no io perdo il lavoro, capite? Le grandi industrie del settore farmaceutico, delle attrezzature sanitarie, perderebbero un grosso business. Quindi, ecco, ripeto, il virus come fonte di profitto. Capite bene che siamo di fronte a una tematica estremamente complessa, estremamente complessa. Intanto però direi: partiamo da un passo molto semplice, esattamente quello che noi stiamo facendo ora. Qui stiamo documentando, e andatevi a leggere il documento originale che è stato qui mostrato, non c'è ancora, non c'è una traduzione, però possibile poi ricavarne - io ne ho estratto è prodotte delle parti, ma merita leggerla tutta, e ognuno si faccia un'idea e si ponga il problema, se bisogna aspettare che altri decidano della nostra vita o se è il momento di decidere noi. Non ho la formula magica. Non vi so dire come, però l'esigenza mi sembra chiara.

Edoardo Gagliardi - Assolutamente sì. E ricordiamo in conclusione anche che non è necessario che il virus sia particolarmente aggressivo o mortale, perché, come lei ci ricorda, nel suo articolo, la mortalità secondo i dati ufficiali negli Stati Uniti è dello 0,03 per cento, ma questo non è importante. L'importante è la paura che si crea intorno a questo che è molto più...

Manlio Dinucci - Hai detto una cosa importante che mi ero dimenticato ...cioè che uno dei trucchi per cui si semina poi terrore, si semina non diciamo la giusta cautela che occorre avere. Quindi nessun'altra scusa, né questo, né altre fonti di pericolo. Non stiamo dicendo questo, ma quando si illustra la pericolosità di un certo fenomeno, questo del Covid-19 in numeri assoluti è un assurdo, è anti-scientifico. Cioè, ogni fenomeno, per esempio anche nella geografia, come si illustra? Con dei tassi, cioè, delle percentuali. Quindi, come lei ha detto la percentuale in questo momento della mortalità negli Stati Uniti d'America, dovuta al Covid-19... e ci sono molti che stanno dicendo che molti casi non sono effettivamente dovuti al virus, ma a complicanze pregresse. Comunque, anche prendendo la cifra ufficiale abbiamo lo 0,03 per cento di mortalità sull'intera popolazione. Questo è il dato: 0,03 per cento. Accanto ad altri dati che sono addirittura, riguardo alla sanità statunitense, molto più preoccupanti di questi. Bene, di fronte ora invece a questa si mette in moto il piano come quello che la Fondazione Rockefeller vuole realizzare.
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