Integratori vitaminici per i terrestri su Marte

In televisione una rinomata nutrizionista spiega che gli integratori alimentari accorciano la vita. Beh, fin qui siamo tutti d'accordo. E non solo l'accorciano, ma la degradano. Allora ci si chiede: perché sui mass-media se ne fa tanta di questa pubblicità ingannevole (come se la pubblicità di per sé non lo fosse)? Con un'invadenza spudorata, sfrenata, si obbliga in fin dei conti (a causa del lavaggio continuo neuronale) il povero cittadino medio, mediocrizzato, a comprare integratori proteici, vitaminici e sali minerali, il quale, se avesse ancora un minimo di sano istinto di sopravvivenza, andrebbe a fare quattro passi al mercato. 
Ma
ci si potrebbe chiedere anche come mai per es. agli astronauti che andranno su Marte, fra diversi anni, non gli si farà portare con loro una bella e leggerissima buona scorta di integratori di vitamine, sali minerali e proteine; anzi alcuni deficienti (si fa per dire!) del progetto hanno pensato invece di farli andare là (si tratta di mesetti in fondo) con piante coltivate in serre spaziali?... Un ingombro da far paura. Quanto dovrà essere grande l'astronave?... E poi bisogna ancora trovare il modo di coltivare piante nello spazio, vedere se hanno più o meno lo stesso valore nutritivo, e tanti altri problemi non di poco conto. Quanto disturbo, quanta ricerca, quanto tempo buttato via! No, no. Meglio gli integratori... Però, sembra che gli scienzati e gli specialisti del progetto "terrestri su Marte" non siano affatto d'accordo.
Allora, prima di andare
giovani pivelli su Marte, mettiaci d'accordo almeno qui su questa nostra cara antica e martoriata Terra, che un giorno rimpiangeremo (ammesso che ne avremo il tempo!): gli integratori alimentari fanno bene o fanno male, vanno tolti sì o no dal mercato?... Ma è proprio il mercato che seguendo le sue asettiche leggi di domanda e offerta non si vuole togliere mai di torno. Money makes the world round, ripete a volte come un disco rotto il valente e stimato ricercatore Stefano Montanari, che di rotture ne ha viste e ne ha subite tante. Il problema oggigiorno è sempre quello di come creare la domanda. La domanda non sorge mai spontanea, ma va inculcata con forza e disponibilità di mezzi e denaro. Voi formichette pavloviane nel grembo della mammina Sua Sanità, infermiera medica incurante, non preoccupatevi nemmeno di aprir bocca per chiedere, la risposta è già pronta e ben confezionata: integratevi o disintegratevi.

Commenti

Post popolari in questo blog

Una linea temporale: la pandemia e l'erosione delle libertà sono state fabbricate nel corso di decenni